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Dopo la Ryanair, stavolta tocca alla telefonia mobile. Vodafone, Wind, Tim e Tre multati dall’Antitrust: facevano poco o nulla per contrastare i servizi in abbonamenti non richiesti dagli utenti
Dopo la maxi-sanzione inflitta alla compagnia Ryanair, l’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato ha nuovamente inflitto pesanti multe, stavolta a carico degli operatori di telefonia mobile. Come per la Ryanair, gli operatori Telecom, Wind, Vodafone ed H3G sono stati multati dall’Antitrust per pratiche commerciali scorrette con particolare riferimento, in questo caso, ai ‘servizi premium’ a sovrapprezzo.
Nel dettaglio ammontano a complessivi 5,1 milioni di euro le multe inflitte come segue: 1,75 milioni di euro a carico di Telecom, 1,75 milioni di euro a carico di H3G, ed 800 mila euro a testa per Vodafone e Wind. Unitamente alle multe, l’Autorità ha diffidato gli operatori nel proseguire con le pratiche scorrette dando sessanta giorni di tempo per comunicare tutte le iniziative che avranno assunto.
L’Autorità, facendo anche leva sulle segnalazioni acquisite da parte degli utenti e delle associazioni di consumatori, ha contestato la fornitura non richiesta di servizi a sovrapprezzo, detti anche servizi premium, come i giochi ed i video.
Questi servizi in pratica si attivano, con addebito a carico del cliente scalando il costo dal credito telefonico presente sulla scheda Sim, con la navigazione in Internet facendo leva su pagine di atterraggio, le cosiddette ‘landing page‘, oppure a mezzo banner e pop up. Cosa hanno fatto gli operatori per evitare l’attivazione di queste forniture non richieste?
Ebbene, nell’infliggere le multe, l’Autorità ha identificato le pratiche commerciali scorrette in base a due specifiche condotte: l’omissione di informazioni in merito alla ricezione dei servizi a sovrapprezzo, e l’adozione di un comportamento commerciale aggressivo attraverso procedure automatiche di attivazione del servizio e di conseguente fatturazione.
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